Prendetevi 5 minuti e leggete questo caso assurdo di grande ingiustizia, questa volta non italiano...
"Tutto ebbe inizio il 13 settembre 2007, quando due italiani, Jo Fiori e Simone Righi, lasciano i loro tre cani, Holly, Vito e Maggie presso una pensione per animali privata, a pagamento e Associazione Animalista di Puerto Real (Cadice, Spagna). Il soggiorno di quattro giorni, fu concordato con il veterinario della struttura, Roberto Alfredo Parodi. Il 17 settembre 2007, alle ore 8.30 del mattino, come da accordi, andarono a prendere i cani, ma non c’erano più, erano stai uccisi. Sconvolti, pretesero vedere il cadavere di Holly, preso da un congelatore, impilato sopra ad altri cadaveri e sbattuto sopra un tavolo di alluminio, videro altri cani morti per terra, il forno crematorio, dove gli altri due cani, Vito e Maggie erano già stati bruciati. Il veterinario e l’operaio presenti fuggirono come lepri, tutti i cani nelle gabbie abbaiavano disperatamente.
Rimasti soli dentro la struttura, chiamarono immediatamente le forze dell’ordine. Arrivarono la Policia Nacional, la Guardia Civil, l’Unità Zoofila della Guardia Civil, il Seprona e scoprirono che la residenza era da tempo sotto indagine per maltrattamento animale e per la forma illegale utilizzata per sacrificare gli animali. Jo e Simone hanno denunciato i responsabili della struttura per "Omicidio Volontario Continuato" dei tre cani di proprietà, con Passaporto Internazionale e iscrizione all’anagrafe canina, membri della famiglia, per "Falsa Testimonianza" e "Falsa Documentazione". Nonostante le tante denunce fatte precedentemente, il canile lager rimaneva aperto e convenzionato con una quindicina di Comuni per la raccolta dei randagi, soppressi per legge, dopo dieci giorni dall’entrata nel canile.
L’autopsia su Holly rivelò la presenza di un potente paralizzante muscolare, farmaco illegale per l’eutanasia, che garantisce all’animale una morte lenta, per soffocamento, cosciente e agonizzante sino all’ultimo respiro. La prova schiacciante che mancava da sempre e permise la chiusura del canile, oltre all’imputazione di cinque persone, chiamate a rispondere nel primo processo per omicidio animale che vede imputato il proprietario di canile privato. Procedimento Penale pionieristico in terra Iberica.
Venti giorni dopo la morte dei cani, il 07 ottobre 2007, i due italiani decidono di partecipare a Cadice alla manifestazione animalista per la chiusura del canile (verrà chiuso a novembre 2007). L’affluenza fu alta, circa 2.000 persone parteciparono, urlavano la loro indignazione lo sprezzo per la giunta di Cadice, convenzionata con il canile lager. Teofila Martinez Saoz, Sindaca di Cadice, Senatrice del PP e Primo Cittadino della città da oltre quindici anni, partecipava alla Messa celebrativa della Patrona della città, accompagnata dalla Giunta Comunale. I manifestanti si mossero verso la chiesa, Teofila Martinez uscì protetta dalle guardie del corpo e da un impressionante spiegamento di polizia. Passò attraverso una strada stretta, gremita di persone e se ne andò. Jo e Simone erano appoggiati contro una parete, quando due agenti si avvicinarono e senza ragione alcuna li strattonarono, riuscendo a catturare, percuotere a sangue e arrestare Simone. La vita si capovolse in un minuto, dopo tre giorni in cella d’isolamento, il Giudice sentenziò la detenzione di Righi senza cauzione, nonostante le immagini e i video che riprendevano l’evidente aggressione della Policia Local e Policia Nacional verso i due italiani. I capi d’accusa erano, “Intento di Attentato, resistenza a Pubblico Ufficiale e Disordine Pubblico”. Il 23 ottobre 2007, Jo fiori viene imputata con gli stessi capi d’accusa di Righi, interrogata il 31/10/2007, ma mai arrestata. Dopo due mesi di detenzione, due ricorsi, l’intervento dell’ex Console di Madrid Sergio Barbanti, del Ministro degli Esteri Franco Frattini, l’On. Marco Zacchera, Madame Brigitte Bardot, moltissime persone intervenute da tutto il mondo e il pagamento di 3.000€ di cauzione, Simone Righi fu rilasciato il 07 dicembre 2007, con obbligo di firma il quindici di ogni mese e il ritiro del passaporto.
Il 04 ottobre 2010 si apre il processo contro Simone Righi con richiesta di dieci anni di detenzione, richiesta sproporzionata e assurda, oltre a una multa in denaro, Jo Fiori, prosciolta temporaneamente dai capi d’accusa, sarà testimone di Righi al processo e teme che possano nuovamente cambiarle le carte in tavola. Vie ufficiose confermano la presenza del Governo durante il processo, Jo e Simone chiedono un impegno ufficiale poiché oggetto di un’ingiustizia e non vi sono i presupposti per una giusta sentenza.
Inspiegabile l’accanimento del Comune di Cadice, impegnato nel voler distruggere la vita di chi a suo tempo fece la cosa giusta, ovvero denunciare un mattatoio a cielo aperto camuffato da Associazione Animalista, colpevole dell’omicidio dei loro tre cani e migliaia di altri innocenti senza famiglia.
Come dice Roberto Saviano, chi denuncia diventa criminale. L’intera vicenda sembra studiata ad arte per impedire ai due italiani di partecipare al processo contro il canile dove, anche il Comune di Cadice, convenzionato per anni con il canile lager, verrà chiamato a rispondere. L’aggressione e la detenzione di Simone Righi, l’imputazione fortemente voluta dal Comune di Cadice e poi ritirata dopo due anni a Jo Fiori, la gratuita persecuzione psicologica, i danni economici, le limitazioni lavorative, i danni d’immagine per entrambi, sono il risultato di questi tre anni infinitamente faticosi, estenuanti, vissuti sul filo d'acciaio, come i funamboli. L’avvocato Libero Mancuso, che rappresenta i due italiani in Italia, definisce "aberrante la vicenda ed esente da qualsiasi logica". Le accuse si muovono su ipotesi e mai su prove certe. Una storia surreale, una storia che poteva capitare a chiunque, una storia di tutti."
Non conoscevo questa vicenda... E' a dir poco sonvolgente sia per la fine dei poveri cani, quanto per quello che ha passato e sta passando il loro padrone.
Se volete potete dare una mano alla causa firmando la petizione on line
PETIZIONE TRILINGUE PER LA LIBERTA' DI SIMONE RIGHI
http://www.thepetitionsite.com/1/for-simone-righi39s-freedom/