"Ruby: «Ho chiesto a Silvio 5 milioni»
«Lo frequento da quando ho 16 anni»
5 MILIONI - Ruby si vanta di conoscere molto bene «Silvio», che in una telefonata con il padre chiama anche «Gesù» e spiega di aver voluto trarre profitto dalla vicenda giudiziaria che ora vede il premier imputato dalla Procura di Milano per il reato di concussione e di prostituzione minorile. «Il mio caso è quello che spaventa tutti e sta superando il caso della D'Addario e della Letizia. Io ho parlato con Silvio e gli ho detto che ne voglio uscire con qualcosa: 5 milioni. Cinque milioni a confronto del macchiamento del mio nome...». Secondo quanto riferisce chi ha letto gli atti, è quanto avrebbe detto Ruby alla madre di Sergio Corsaro in una telefonata intercettata e pubblicata nella richiesta dei Pm. Secondo le cronache mondane, Sergio Corsaro sarebbe un parrucchiere, ex fidanzato della giovane marocchina. «Non siamo preoccupati per niente perché Silvio mi chiama di continuo. Mi ha detto "cerca di passare per pazza, racconta cazzate"» direbbe ancora Ruby al telefono a Sergio Corsaro. «Lui mi ha chiamato - racconta ancora Ruby a Sergio Corsaro - dicendomi "Ruby, ti do quanti soldi vuoi, ti pago, ti metto tutto in oro, ma l'importante è che nascondi tutto. Non dire niente a nessuno"». La telefonata, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, sarebbe avvenuta tra il 26 e il 28 ottobre. «Il mio avvocato mi ha detto: Ruby, dobbiamo trovare una soluzione. È un caso che supera quello della D'Addario e quello della Letizia».
«DA QUANDO HO 16 ANNI» - Lei, in queste telefonate intercettate tra il 26 e il 28 ottobre scorso, fa capire, tra le altre cose, di non essere proprio un'ingenua presa alla sprovvista. Come riferisce anche al padre. «Mi ha chiamato lui, Gesù - racconta ancora Ruby parlando sempre del premier - e mi ha detto» che «ha saputo che ho scritto delle cose». «Io però - lo rassicura - ne ho nascoste tantissime...». E prosegue: «Silvio ha detto al suo avvocato: 'Dille che le pagherò il prezzo che vuole. L'importante è che lei chiuda la bocca, che neghi il tutto... che io non ho mai visto una ragazza di 17 anni». Lei però continua a parlare. Almeno per telefono. Mentre la Procura di Milano intercetta. E andando avanti nella lettura delle sue intercettazioni esce fuori una confessione «hard» al padre e un tentativo di «salvare» il Cavaliere. «Noemi è la pupilla - confessa al genitore probabilmente riferendosi alla napoletana Noemi Letizia - e io sono il culo...». Poi, per quanto riguarda il «salvataggio» del premier, ammette con l'amica Poiana di frequentare le residenze del presidente del Consiglio da quando lei ha «16 anni». Ma di aver sempre negato tutto per «salvaguardarlo». Infatti, sempre a Poiana, spiega di aver mentito sostenendo che Berlusconi sapesse che lei aveva 24 anni e che poi dopo aver scoperto che lei era in realtà minorenne lui l'avesse «buttata fuori di casa». «Io sto cercando di salvaguardare lui - conclude - così a me torna in tasca qualcosa...».
Dalle intercettazioni emergerebbe che la giovane marocchina si prostituisse abitualmente e che avrebbe già ricattato un ex fidanzato per 1.500 euro, minacciando di denunciare il fatto che avevano avuto dei rapporti quando lei era minorenne.
«LELE MORA SAPEVA»- E in un'intervista a «Vanity Fair», Ruby ha spiegato che solo fino alla presunta prima visita ad Arcore, quella del 14 febbraio 2010, Mora era all'oscuro che fosse minorenne. «Gli avevo detto che avevo 18 anni - ha sostenuto -. La verità l'ha scoperta dopo il 14 febbraio. Al presidente avevo detto di avere 24 anni, Lele lo ha saputo, mi ha chiamato per capire com'era davvero la storia e io ho confessato di avergli detto una bugia sulla mia età. Lui mi ha detto che lo avevo deluso. Si è arrabbiato e mi ha mandato via». Poche settimane dopo, però, durante un incontro chiarificatore in Corso Como, l'agente e la ragazza si sono riconciliati. «Lele mi ha spiegato che ci aveva pensato e che l'idea che una ragazzina di diciassette anni stesse in mezzo a tutti quei porci lo faceva star male - ha ricordato -. Lo disse indicando col braccio la gente lì attorno, intendeva quell'ambiente. Poi ha aggiunto che mi avrebbe preso in affidamento, cosa che ha davvero cercato di fare proponendolo a sua figlia. Mi si presentava davanti un futuro migliore, potevo entrare in una famiglia. Ho detto va bene».
FEDE - Rapporti orali «a 300 euro. La notte a 300 euro. Maristelle l'ha dovuta allontanare. Lavorava con uomini che vomitavano in macchina. L'hanno trovata in macchina con droga e un coltello». Questo è il racconto di un'altra conversazione telefonica, questa volta intercorsa tra Emilio Fede e Nicole Minetti, secondo quanto riferisce chi ha letto gli atti. Emilio Fede, poi, avrebbe detto alla consigliera regionale Minetti di aver pagato di tasca sua «10mila euro» ad una ragazza perché «aveva delle fotografie scattate con il telefonino» e «aveva bisogno di soldi».
«ALLUCINANTE» - Nelle carte ci sarebbero stralci anche stralci di altre telefonate tra le ragazze tra 'T.M. e B.V.': «È allucinante. Non sai. Lo chiamano tutte "amore", 'tesorino". Non puoi nemmeno immaginare quello che avviene lì... Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano». Tra le carte si leggerebbe anche: «O sei pronta a tutto oppure prendi il taxi e te ne vai».
«SIAMO ENTRATE SENZA CONTROLLI» - «Siamo entrate senza alcun tipo di controllo. È molto semplice. Dai il tuo nome al citofono ed entri». Un'altra ragazza, sempre descrivendo i festini nella casa del Cavaliere, parla di «desolazione». «Sì, sì - prosegue - l'ho proprio conosciuto per bene. Mi ha presentato a tutti e mi ha dedicato anche una canzone...».
LE GEMELLINE - Tra le intercettazioni inviate dalla procura di Milano alla giunta per le Autorizzazioni della Camera ce n'è anche una tra Imma ed Eleonora De Vivo in cui le gemelle parlano di Silvio Berlusconi. «L'ho visto un po' ingrassato, imbruttito», dice Imma alla sorella in una telefonata del 25 settembre 2010 dopo un invito dal premier, a quanto riferito da chi ha letto le trascrizioni. «L'ho visto un po' ingrassato, imbruttito, l'anno scorso era più in forma», dice ancora, «adesso sta più di là che di qua. È diventato pure brutto. Deve solo sganciare. Speriamo che sia più generoso. Io non gli regalo un c...».
Maria Rosaria Rossi in Parlamento (Emmevi)
MARIA ROSARIA ROSSI E IL BUNGA BUNGA - Nella richiesta di autorizzazione alla perquisizione degli uffici del contabile di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, c'è anche l'intercettazione di una telefonata tra la parlamentare del Pdl Maria Rosaria Rossi con Emilio Fede nella quale si parla anche della pratica del bunga bunga. È quanto riferisce chi ha avuto modo di leggere la documentazione. «Ma tu stai venendo qui?», chiede Maria Rosaria Rossi a Emilio Fede. Il direttore del tg4 risponde che sarà nel luogo dell'appuntamento non prima delle 21-21.15. Poi aggiunge: «Ho anche due amiche mie...». «Che palle che sei - risponde la Rossi - quindi bunga bunga, 2 di mattina, ti saluto...».
FERRIGNO - «C'erano orge lì dentro non con droga, non mi risulta. Ma bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto solo le mutandine strette... C'è anche la Minetti con il seno di fuori che baciava Berlusconi in continuazione, insomma un vero puttanaio, eh? ... L'ha fatta diventare consigliere regionale, quando praticamente Berlusconi ha detto alla polizia di affidarla (Ruby, ndr) a lei». Questa la ricostruzione che Carlo Ferrigno fa (in una telefonata intercettata il 29 settembre con un altro uomo) nel raccontare quanto avveniva alle feste nella residenza del Cavaliere. Il contenuto del documento, trasmesso alla Giunta per le autorizzazioni della Camera, è stato riferito da chi ha avuto modo di leggerlo. «Capito? - aggiunge Ferrigno sempre secondo quanto riferisce chi ha letto le carte depositate in Giunta per le Autorizzazioni della Camera - Bella roba, tutta la sera...». Poi sempre Ferrigno parla di una tale Maria «mezzo araba» alla quale avevano fatto fare «la danza del ventre» mentre gli altri stavano «a guardarla». Alla fine, sempre secondo quanto si legge nell'intercettazione, Berlusconi le avrebbe regalato «un anello e un bracciale». Carlo Ferrigno è l'ex prefetto di Napoli (in carica dal 2000 al 2003) ed ex commissario antiracket nominato dal consiglio dei ministri nel 2003, rimasto in carica fino al 2006. Ferrigno - che in passato è stato anche direttore centrale della prolizia di prevenzione (Ucigos) - non è indagato nell'inchiesta sul caso Ruby, ma è stato intercettato nel corso delle indagini"
... povero SSSilvio