Problema :-)

Una famiglia "assume" una ragazza come aiuto alle pulizie domestiche. La ragazza in questione chiede ed ottiene 8 euro all'ora, lavorando ogni volta per 2 ore esatte.
Dopo un pò di tempo, la ragazza di sua iniziativa inizia a portare con se la madre come ulteriore aiuto, riuscendo così a portare ad un'ora e mezza il lavoro che prima faceva in due ore.
Il problema sorge quando la ragazza chiede alla famiglia i soliti 16 euro come se avesse lavorato le solite 2 ore anzichè l'ora e mezza effettiva lavorata con l'aiuto della madre.
Voi che fareste? Le lascereste i 16 euro perchè effettivamente è come se avesse lavorato per le due ore? Le paghereste il tempo effettivo lavorato perchè in fondo, se ha un'aiutante è solo per sua iniziativa? O... cos'altro?





Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale.

Darei i soldi per l'ora e mezza lavorata, nè più nè meno. Oltretutto una parte di quei soldi li darei alla madre.

cat ha scritto:

Darei i soldi per l'ora e mezza lavorata, nè più nè meno. Oltretutto una parte di quei soldi li darei alla madre.

Si ma lei potrebbe dire che il lavoro svolto è sempre lo stesso, anzi forse meglio visto che lo svolgono in due. Lasciando a casa la madre tornerebbe a metterci 2 ore...

Il lavoro svolto è sempre lo stesso ma è anche vero che magari lei da sola impiega due ore, un'altra persona da sola impiega 1 ora e mezza. Dato che una persona viene pagata a ORE e non a mansione trovo giusto pagarla per le ore effettive lavorate.

io ho un'idea...le trovo qualcos'altro da fare nella mezz'ora che manca e la pago le 2 ore!

direi che sono valide entrambe le soluzioni proposte! ma poi...perchè si è portata la madre? la retribuzione è oraria, perciò o va da sola e si cucca i 16 euro per sé, oppure se non le va si fa aiutare ma si cucca meno perchè 1)non ha fatto tutto da sola, 2) ci ha messo meno tempo. oltretutto le variazioni le ha fatte di sua iniziativa senza concordare nulla, perciò non può pretendere nulla di diverso da quello che aveva stabilito all'inizio.